L’osteoporosi è una malattia al femminile che bisogna imparare a prevenire. Bevendo tanto latte e mangiando tanto calcio? Non solo. Soprattutto andando oltre i falsi miti e agendo su più fronti.
La prevenzione all’osteoporosi deve essere fatta a tutte le età e si basa sui seguenti pilastri:
- adeguato apporto di calcio con la dieta (cibo e acque idonee che contengano minerali quali calcio e silicio ad esempio)
- le raccomandazioni del mondo scientifico sono di esporsi al sole per mezz’ora al giorno quando possibile
- movimento fisico regolare con alcune attenzioni.
Osteoporosi: è sempre più diffusa
Si stima che l’osteoporosi colpisca in Italia circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. Secondo i dati ISTAT del 2021 il 7,8% della popolazione (13,2% delle femmine e 2,1% dei maschi) ha dichiarato di essere affetto da osteoporosi. La prevalenza aumenta progressivamente con il passare degli anni.
La rottura del femore e altri incidenti tipici di questa malattia spaventano soprattutto gli anziani poiché le conseguenze sono spesso invalidanti e limitano d’un tratto le proprie capacità di mobilità e di indipendenza. Ma di osteoporosi soffre già il 23% delle donne oltre i 40 anni – anche il 14% degli uomini – e questi numeri sono in continua crescita, soprattutto in relazione all’aumento dell’aspettativa di vita (Ministero della Salute). L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) infatti negli ultimi anni ha più volte richiamato l’attenzione sulla necessità di promuovere politiche di prevenzione presso la popolazione più a rischio allo scopo di contrastare l’insorgere della malattia e di ridurre l’impatto sanitario e sociale della fragilità scheletrica. E il consiglio di “bere molto latte” non è in cima alla lista delle soluzioni.
“Nel mio lavoro quotidiano ho spesso delle conferme, non sempre positive, racconta la dott.ssa Bollati, Medico Specializzato in Medicina Termale, esperto in Fitoterapia Omeopatia e Agopuntutra e sostituto nella medicina di base, dal 2017 direttore sanitario a Figurella Milano Isola Centrale e dal 2022 direttore sanitario anche della nuova sede di Figurella Milano Duomo. Prescrivo molte MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata, è un esame di cui ci si avvale per valutare lo stato di salute delle ossa. Serve a determinare se la densità minerale si è ridotta e se è già comparsa l’osteoporosi) e nell’80% dei casi ci sono dei segnali evidenti che qualcosa non va e in età sempre più giovane. Allo stesso modo vedo un numero crescente di fratture ossee patologiche, ovvero causate da eventi che normalmente non avrebbero causato la rottura dell’osso. Ad oggi l’osteoporosi è una patologia sottovalutata e sottodiagnosticata.”
La parola osteoporosi significa letteralmente “porosità dell’osso” ossia una riduzione della massa ossea, cioè della quantità di osso, accompagnata da un’alterazione della sua architettura, cioè della sua qualità. È un impoverimento progressivo che si verifica lentamente e senza sintomi, così che la malattia, se non ricercata attraverso esami specifici, viene frequentemente diagnosticata in occasione di una frattura, che può derivare anche da un trauma di lieve entità, capitato accidentalmente in pazienti più o meno anziani. Dopo i 30 anni, e in particolare per le donne a partire dalla menopausa, però, si verifica una perdita di massa ossea inevitabile, progressiva e decisamente ben più precoce rispetto ai problemi della terza età. Si possono fare controlli periodici sotto consiglio medico, ma la via migliore resta quella della prevenzione primaria: ossia quella che si comincia da bambini e che fa parte del nostro Stile di Vita.
Quando la malattia si manifesta occorre rivolgersi a centri per la cura dell’osteoporosi, dove medici specialisti, adeguatamente formati per trattare tale patologia prescriveranno le terapie del caso, cioè, oltre a misure preventive sopra citate, vitamina D e farmaci che agiscono sia inibendo il riassorbimento dell’osso che stimolando la costruzione di nuovo osso.
Menopausa e osteoporosi: perché sono correlate
Nel corso della vita il massimo della densità ossea si raggiunge a circa 25 anni, da qui in poi il nostro capitale osseo paragonabile ad una sorta di tesoretto, può rimanere stabile sino all’ingresso della menopausa, oppure subire variazioni anche durante l’età fertile, che dipendono soprattutto dallo Stile di Vita, da malattie intercorrenti anche di tipo familiare, cioè ereditario, e dall’assunzione di farmaci che possono impoverire la nostra massa ossea. Con l’arrivo della menopausa la carenza significativa di estrogeni condiziona il processo di rimodellamento osseo. Gli estrogeni, la cui diminuita produzione comincia ben prima della menopausa ed è graduale e progressiva, hanno la capacità di inibire il processo di riassorbimento dell’osso. Con la menopausa viene man mano a mancare questa inibizione del riassorbimento dell’osso e la capacità fisiologica del nostro organismo di costruire osso mancante non è compensatoria e dunque il bilancio osseo è verso una maggior distruzione di tessuto osseo.
Se prima della menopausa il nuovo osso sintetizzato attraverso questo processo di rimodellamento può essere identico a quello sostituito, dopo la menopausa si osserva una costante perdita del 2-3% annuo e una maggiore fragilità, che aumenta anche del 50% il rischio di fratture
Gli estrogeni sono anche responsabili di un corretto assorbimento di calcio a livello intestinale, che risulta quindi compromesso, e ciò porta ad un ulteriore impoverimento della massa ossea se non si segue, fin da giovanissime, uno Stile di Vita corretto che permetta di accumulare una massa ossea adeguata. L’obiettivo è evitare nel periodo del post-menopausa un impoverimento non solo fisiologico, ma anche patologico.
Prevenire l’osteoporosi con uno Stile di Vita corretto
Per combattere l’osteoporosi e occuparsi della salute delle proprie ossa si parla spesso di dieta. Il calcio, che aiuta a costruire le ossa, è effettivamente il macronutriente più importante nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi. Spesso, infatti, non vengono soddisfatte le richieste quotidiane di calcio del nostro organismo durante la crescita e lo sviluppo, durante eventuali condizioni fisiologiche come gravidanza e menopausa o in caso di condizioni patologiche (assunzione di particolari farmaci, eventuali patologie concomitanti).
Se ne consiglia l’assunzione giornaliera di almeno 1 grammo, fino a 1,5 grammi in caso di gravidanza o allattamento, ma non basta integrare il proprio regime alimentare con alimenti ricchi di calcio, bisogna adottare anche alcuni accorgimenti per assimilarlo meglio. Consumare i latticini insieme a ingredienti come spinaci, legumi, prezzemolo, pomodori, uva, caffè e tè ne riduce l’assorbimento, mentre cattive abitudini come l’uso eccessivo di sale, o una dieta ricca di proteine o di alcolici ne provocano la dispersione. L’uso eccessivo di alcool e caffeina può ridurre l’assorbimento di calcio; anche il fumo non giova alla salute delle nostre ossa.
Un ruolo importante è svolto anche dalla vitamina D, che aiuta il corpo ad assorbire il calcio proveniente dai cibi ingeriti e agisce nei processi di rimodellamento osseo. È fondamentale esporsi direttamente alla luce solare in quanto siamo capaci di sintetizzarla a livello della pelle solo grazie ai raggi ultravioletti (UVB). Stare all’aperto mezz’ora al giorno, con mani, braccia o viso scoperti, è sufficiente per una normale produzione di vitamina D.
La vitamina D è presente in piccole quantità nei seguenti alimenti: nel tuorlo d’uovo, una certa concentrazione nei pesci grassi (aringhe, tonno, sgombri), mentre ne è ricchissimo l’olio di fegato di merluzzo. Negli anziani, che escono poco e sempre molto coperti, e non fanno sempre una dieta varia, possono essere indicati supplementi di questa vitamina.
Nelle persone che vivono in grandi città con poche possibilità di esporsi alla luce del sole anche per motivi lavorativi e nei pazienti affetti da patologie o che assumono farmaci che interferiscono con una corretta salute dell’osso, quali ad esempio i corticosteroidi, possono essere indicati supplementi di questa vitamina. Come sempre la nostra salute non è il prodotto semplicemente di una dieta sana o di qualche trucchetto.
Come sempre la nostra salute non è il prodotto semplicemente di una dieta sana o di qualche trucchetto. Praticare una regolare attività fisica è fondamentale per un buon mantenimento della funzione e della struttura ossea a tutte le età. Nell’infanzia e nell’adolescenza, aiuta a raggiungere una maggiore densità dell’osso rispetto a chi rimane inattivo; nelle persone anziane un po’ di movimento tiene in allenamento la forza muscolare, diminuendo i rischi di cadute e fratture.
Oltre ai consigli e ai decaloghi del Ministero della Salute, anche l’istituto Humanitas mette in guardia a proposito di prevenzione grazie alle parole del Dott. Gianluca Galimberti, responsabile della Sezione di Riabilitazione Ortopedica. «Numerosi studi hanno dimostrato che chi svolge una corretta e costante attività fisica aumenta i valori della densità minerale ossea in modo maggiore rispetto alle persone sedentarie», scrive. «Ciò è dovuto al fatto che le contrazioni muscolari e le sollecitazioni dei tendini sulle ossa stimolano il rimodellamento osseo in senso positivo», aggiunge. Ecco, quindi, l’importanza dell’esercizio fisico per costruire ossa più forti e rallentare il processo che porta all’osteoporosi, tenendo presente che è bene iniziare questa prevenzione fin dall’infanzia – periodo in cui nello scheletro si accumula il calcio che servirà poi da scorta in età avanzata – e continuarla per tutta la vita.
Combattere l’osteoporosi con il movimento fisico… ma quale?
“È utile una ginnastica completa, moderata di intensità e di durata, ma costante, cioè fatta più volte a settimana, dice la dott.ssa Bollati. Negli ultimi anni gli operatori medico-sanitari si sono resi conto che uno dei modi migliori per sviluppare un’ossatura sana è fare un’attività fisica regolare. le ossa, ugualmente ai muscoli, reagiscono se sollecitate, cioè se costrette a sopportare un peso maggiore di quanto non facciano abitualmente.
Fondamentale anche attivare il controllo motorio, l’equilibrio e la coordinazione, che aiutano a prevenire le cadute accidentali causate spesso dalle difficoltà di deambulazione e dalla mancanza di mobilità e agilità. Date le zone più a rischio di fragilità ossea è bene anche lavorare per rinforzare le parti del corpo più soggette alle fratture come il femore, le vertebre, i polsi e le caviglie. E se vi state chiedendo se Figurella può essere un’attività utile in un contesto di rafforzamento dello scheletro, la risposta è sì!
Il movimento fisico svolto nei centri Figurella è adatto ad aumentare la massa muscolare, che supporta l’apparato scheletrico perché un osso che è supportato dal muscolo sarà meno esposto a fratture.”
Attraverso esercizi mirati e controllati, sempre sotto la supervisione delle Assistenti dedicate esperte, attraverso attività aerobica e di resistenza, e grazie ad un supporto professionale per il programma alimentare bilanciato è possibile prevenire l’osteoporosi, ma anche combatterla e migliorare la qualità di vita minimizzando i rischi.
Parlane con la tua Assistente, cerca il centro Figurella più vicino.